Manifesto ARCI per la Cultura

“La cultura è un processo, non è un mercato di prodotti culturali”
“Qualcuno pensa che la cultura costa? E quanto costa l’ignoranza?”

L’Arci è una grande rete di spazi dove le persone si organizzano autonomamente per essere protagoniste della vita culturale della comunità.
Stare insieme per realizzare un sogno, per coltivare le proprie passioni, per condividere con gli altri la bellezza dell’arte. Mettere a disposizione di altri  le proprie creazioni. Condividere contenuti, progettare insieme il futuro. Questo succede nel web dei social network, questo succede nei circoli dell’Arci. E’ un modo nuovo di produrre e promuovere cultura. Vogliamo costruire il maggior numero di occasioni per coinvolgere le persone nella realizzazione di progetti culturali.

La cultura rende liberi. L’ignoranza rende succubi. La cultura stimola le coscienze, arricchisce le competenze, determina le condizioni attraverso le quali le persone possono scegliere davvero il loro percorso di lavoro e il loro progetto di vita. Valori, memoria e conoscenza contribuiscono a determinare la nostra identità di persone e di cittadini.  Cultura e conoscenza sono essenziali per fornire alle persone gli strumenti per interpretare i grandi cambiamenti del nostro tempo.
Persone che conoscono la propria storia, consapevoli del proprio presente e del mondo in cui vivono hanno gli strumenti per immaginare il meglio per il proprio futuro.  Investire nella Cultura rafforza la democrazia.
L’accesso alla cultura è un diritto, un bisogno, una necessità. Vogliamo dare la possibilità alle persone di poter godere delle arti e della conoscenza, in luoghi aperti e liberi.
Le persone hanno il diritto di accedere ad ogni contenuto culturale. Per questo è necessario sostenere che il web sia aperto e libero, cercando costantemente il giusto equilibrio tra il diritto all’accesso ai contenuti e la tutela degli artisti e delle loro opere.

Siamo convinti che il benessere di una comunità dipenda dalla felicità delle persone che la abitano, dalla possibilità di esprimersi liberamente riconoscendo le diversità, dalla capacità di relazionarsi con chi è altro da noi.  C’è bisogno di rafforzare i legami tra le persone per costruire una società più coesa ed inclusiva. Cultura e conoscenza sono essenziali per determinare queste condizioni e devono occupare un ruolo centrale in un moderno sistema di welfare.

Una piazza deserta, una notte senza suoni e senza luci, una città di persone sole che vivono nel chiuso delle loro case,  non sono abitate da comunità felici. Senza luoghi dove coltivare la propria capacità creativa, le persone si spengono. Le città si ingrigiscono. La comunità soccombe. E’ necessario ripensare le città e i quartieri per dare modo alle persone di condividere spazi collettivi dove incontrare e produrre cultura.

In un mondo sempre più interconnesso, complesso, in continua e veloce trasformazione è necessario garantire alle persone percorsi formativi lungo l’intero arco della vita. Bisogna dare maggiore valore alla cultura nei processi educativi rivolti all’infanzia e all’adolescenza. E’ fondamentale che tutte le persone adulte, lavoratori e pensionati, possano continuare ad arricchire il loro bagaglio di competenze e conoscenze. Vogliamo rafforzare il nostro progetto associativo per farne un grande progetto di educazione popolare, per un Paese migliore.
Abbiamo storie, esperienze e culture diverse. I nostri paesaggi e le nostre conoscenze si trasformano da un luogo a un altro, da un tempo ad un altro.
I popoli della terra sempre più si incontrano, abitano case, città e periferie che a diverse latitudini spesso si assomigliano. E’ allora fondamentale rafforzare i percorsi di valorizzazione e la promozione delle diversità culturali per favorirne l’interazione e la contaminazione, per la nascita di “culture” nuove.  La Cultura di un Paese vive e si rinnova solo attraverso l’incontro con altre. Comunità inclusive e aperte sono il nostro obiettivo. Lo vogliamo raggiungere utilizzando i molteplici linguaggi dell’arte.

L’appiattimento  e l’omologazione delle produzioni artistiche rende povero un Paese.
E’ urgente tutelare il pluralismo delle produzioni culturali, sostenerne la diffusione e la fruizione. Lo possiamo fare garantendo alle produzioni culturali indipendenti la possibilità di esprimere il loro straordinario potenziale e garantendo diritti e tutele per tutti i lavoratori della cultura e della conoscenza.

E’ fondamentale garantire la possibilità che tutte le idee possano trovare spazio nel sistema dei media. Solo un’informazione libera, indipendente e plurale può essere veicolo delle tante e diverse culture che attraversano il mondo. E’ necessario combattere gli oligopoli del sistema editoriale, garantire il ruolo del servizio pubblico, difendere il web perché continui ad essere uno spazio libero e accessibile a tutti.
L’orizzonte di una vita senza tutele, senza lavoro, senza futuro, condanna i giovani alla precarietà e allo sfruttamento.  Partecipare a percorsi formativi anche non formali e promuovere progetti creativi, è determinante per costruire un futuro migliore.
Essere protagonisti di politiche attive per la cultura e la conoscenza è una delle risposte possibili al rischio di isolamento dei giovani.

Sviluppare capacità creative valorizzando le proprie passioni artistiche e sviluppando l’uso di diversi linguaggi espressivi, arricchisce le persone e ne fa cittadini più felici. La capacità di creare è intimamente legata alla capacità di innovare: ci rende più aperti al cambiamento. Per questo è importante sostenere i luoghi e gli strumenti che promuovono arte e cultura per le persone di tutte le età.

Il nostro sguardo è rivolto  all’Europa e al Mediterraneo. Vogliamo un Mediterraneo dei popoli e non delle oligarchie. Questo può avverarsi solo attraverso il rafforzamento del dialogo delle sue diverse sponde. Lo possiamo fare costruendo un orizzonte di pace attraverso il sostegno ai diritti umani, sociali e culturali di tutti.
La tutela del Paesaggio è a beneficio di chi lo abita. Non si può vivere in un territorio il cui paesaggio viene deturpato, violentato, devastato. Politiche di sviluppo basate su grandi opere inutili, cementificazione, sfruttamento dissennato dell’ambiente,  riduzione  di vincoli e tutele, hanno portato tante parti di questo Paese al disastro. Difendere la Cultura significa anche dare centralità alla salvaguardia della natura e del territorio, tutelando i nostri beni culturali.

L’Arci sostiene la centralità nella scuola e nell’università pubblica. La scuola pubblica è il luogo primario di formazione della personalità umana, di aggregazione e socialità, di scambio e condivisione  di culture e saperi.
E’ necessario rilanciare l’Università pubblica come luogo dei saperi collettivi, della ricerca indipendente e di qualità, dell’interazione tra generazioni, per la costruzione di una coscienza civile e democratica collettiva.
Il nostro Paese deve sostenere  attivamente la Cultura,  investendo risorse pubbliche nelle arti e nella conoscenza,  per sviluppare  un sistema culturale dinamico e plurale. E’ necessario rafforzare il ruolo delle amministrazioni pubbliche per attivare processi culturali virtuosi nelle città.
L’associazionismo di promozione culturale, la rete diffusa di spazi per la cultura, le tantissime forme di auto-organizzazione nel campo delle produzioni culturali, sono un alleato importante  delle politiche pubbliche sul territorio.

Investire in conoscenza e cultura promuovendo una relazione virtuosa tra intervento pubblico, mondo delle imprese e il no profit culturale, può determinare un nuovo sviluppo economico e sociale di qualità. Un’economia della creatività e dell’arte, dove la tutela del paesaggio e dei beni culturali, il turismo di qualità, le produzioni culturali ne sono elementi fondamentali, può contribuire a costruire un nuovo progetto Paese, per un’Europa migliore.